giovedì 13 luglio 2017

MUSIC FOR FILMS




Capita a tutti di svegliarsi con un brano nella testa o meglio ancora con un brano che (vuoi per accostamento cinematografico o per qualcos'altro) collega la nostra mente a delle immagini o a qualcos'altro. Oggi il mio cervello ha deciso di farmi tornare in mente un film che non vedo da troppo tempo. Ma la cosa curiosa è che prima ancora di pensare al film il mio cervello è partito dalla splendida colonna sonora di Neil Young per poi riportarmi alle immagini di Dead Man.
Può la musica avere la meglio durante la visione di un film? O meglio, può una colonna sonora rimanere impressa più del film stesso? Ma soprattutto, quando avviene questo?
Il cinema ha sempre collaborato con la musica sin dagli albori, ma con l'avvento del sonoro le cose sono cambiate. Nascono i primi sodalizi artistici tra registi e compositori e la musica comincia ad essere parte integrante della pellicola. La musica diventa così un elemento fondamentale per il cinema (impossibile immaginare un film di Sergio Leone senza le musiche di Morricone o una qualsiasi sfilata felliniana senza le musiche di Rota), di conseguenza quindi per lo spettatore è diventato praticamente impossibile immaginare determinate situazioni cinematografiche o determinati clichés senza l'ausilio della musica.


Ghost Dog: The Way of the Samurai, 1999, Jim Jarmusch
Era impossibile non citare almeno un film di Jarmusch, considerato che il mio discorso ha preso forma grazie a lui. Il rapporto che il cinema di Jarmusch ha con la musica è davvero intenso, e con questo Ghost Dog: The Way of the Samurai il regista americano realizza probabilmente il suo film migliore, soprattutto grazie alle splendide musiche di RZA che permettono allo spettatore di comprendere ed entrare in un universo oscuro.


La Cicatrice Intérieure, 1972, Philippe Garrel
Parlare di Garrel non è mai semplice, soprattutto se prendiamo in considerazione il suo La Cicatrice Intérieure interpretato dalla fantastica Nico. Siamo di fronte ad un film sperimentale, che dialoga con lo spettatore attraverso immagini, musica (tratta da Desertshore della stessa Nico), ma soprattutto simboli. Il film di Garrel sembrerebbe essere il prolungamento dell'opera di Nico, una sorta di rappresentazione degli umori e dei sentimenti presenti nel suo disco. Non siamo di fronte ad un film di facile fruizione, ma le musiche di Nico a metà strada tra il neoclassico e il surreale sono il perfetto veicolo per lo sguardo onirico del regista francese.


Identificazione di una donna, 1982, Michelangelo Antonioni
Il canto del cigno del maestro del cinema italiano vede la collaborazione con un mostro sacro della scena musicale inglese degli anni '80. Stiamo parlando di John Foxx (ex voce degli Ultravox) che nel 1982 lavorò alla colonna sonora del film Identificazione di una donna, un prodotto non perfetto ma che grazie allo splendido commento musicale (Japan, Tangerine Dream) acquista ancora più valore e fascino.


Hana-bi, 1997, Takeshi Kitano
Il compositore giapponese Joe Hisaishi è noto in Occidente soprattutto per aver collaborato a lungo con lo Studio Ghibli, ma pochi in realtà lo conoscono per le sue opere curate per il regista Takeshi Kitano. Le musiche di Hisaishi si incastrano alla perfezione tra i lunghi silenzi delle scene di Kitano e appaiono come unico monito alla vita per i personaggi dei suoi film. Musiche prevalentemente tristi ma allo stesso tempo dolci conducono lo spettatore a riflessioni profonde sulla vita.

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